Bespoke

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BESPOKE è una piattaforma digitale che genera e suggerisce al docente percorsi formativi scolastici con contenuti personalizzati per gli studenti, basati sulle loro passioni, sulle loro competenze, sui loro obiettivi umani e professionali. La piattaforma offre un supporto al docente nelle sue attività quotidiane di ideazione, sviluppo e verifica del programma didattico consentendogli di creare percorsi personalizzati per ogni singolo studente.

Da chi è formato il team, la vostra età?
Alessandro Pracucci, Architetto dell’innovazione, 33 anni
Chiara Bartolucci, Matematica, ricercatrice e docente, esperta di modellazione, 33 anni

Filippo Monti, Educatore e docente di scienze, esperto in progressione personale, 34 anni

Descrivi in poche righe l’attività he svolgerete dopo aver impiantato l’impresa

Due attività verranno sviluppate in parallelo:

  1. Da fonti WEB (contenuti digitali) e libri struttureremo i contenuti della piattaforma individuandoli e organizzandoli in schede didattiche, creando la libreria di schede “Bespoke”.
  2. Svilupperemo la piattaforma BESPOKE che consentirà la ricerca delle schede didattiche in base alla corrispondenza con il proprio metodo e le attitudini degli studenti.

Queste attività ci consentiranno di avviare le attività di test di BESPOKE per validare il funzionamento della piattaforma e la qualità dei contenuti avviando le fasi successive di implementazione.

L’idea nasce da una passione personale o dalla prevalente sensazione che possa produrre business?
Nasce da un problema (mancanza di attività didattiche personalizzate e di tempo per chi deve farlo) e dalla constatazione di come gli strumenti didattici sono piu o meno gli stessi nonostante la velocità del cambiamento delle possibilità e degli studenti sia esponenziale. Provare ad introdurre qualcosa per offrire una risposta a queste tematiche è alla base di Bespoke.

Chi è il tuo modello di imprenditore/imprenditrice… e perché?
Walt Disney. Ha rivoluzionato il cinema e i cartoni dando due piedi (e due orecchie) ad una visione, ma l’ha fatto in modo progressivo e graduale. Oggi Disney continua ancora ad innovare perché porta avanti un modello che fa del proprio continuo rinnovamento il modo per mantenersi leader dell’intrattenimento. Disney diceva “la differenza tra un sogno e un obiettivo, è la data”; immaginare il sogno e portarlo come obiettivo come scadenza e poi farli continuare a sognare, rende Disney un bell’esempio di imprenditore.

A tuo parere l’ostacolo più alto per una nuova impresa qual è?
Crederci e cominciare. Un’idea va trasformata in un atto di concretezza e fare l’imprenditore significa essere il primo che crede e avvia la propria idea. Il successo di un’azienda non sta nel manager che la guida, ma dell’imprenditore che con entusiasmo e tenacia decide di impegnarsi perché crede nella possibilità del risultato. Senza questo non è possibile cogliere le opportunità che ci sono (spesso non sufficienti senza dubbio), ma per le quali occorre avere voglia di partire e lanciarsi in un’avventura di cui si sa la meta, ma non la strada.

Quali benefici in particolare avete ricevuto dal percorso di formazione intrapreso insieme a Nuove Idee Nuove Imprese?
Nuove Idee Nuove Imprese sta rappresentando l’occasione per ragionare su un’idea. Tante idee nascono attorno ad un tavolo quasi per gioco, da una telefonata in modo scherzoso: aver trovato un’occasione per ragionare ci ha consentito di dare una forma alla nostra idea e cominciarla a mettere alla prova.

Se tu avessi davanti un politico col potere di legiferare, quale provvedimento gli chiederesti con attuazione immediata?
Creare una strategia per consentire di sognare. La Politica deve ambire a grandi cose, non ad atti legati al momento e all’occasione. Oggi vediamo espedienti e un rimpallo dove la politica sacrifica la visione sull’altare della gestione dell’ordinario. La Politica deve offrire un sogno e stabilire tempi e modi per realizzarlo. I cittadini devono vivere questo sogno ed esserne protagonisti.

Sei convinto che la pandemia abbia solo creato danni o credi si siano anche aperte delle nuove opportunità?
Sono emersi tante criticità nel quotidiano e quindi tante opportunità per fare e fare meglio di quanto abbiamo spesso fatto. Nuovi prodotti, servizi sono emersi, ma ciò che abilita il cambiamento è la cultura. Il cambio d’approccio , di metodo nell’affrontare le cose permette di fare innovazione ed è un’attività che non porta risultati nel breve, ma nel nel medio-lungo periodo. Più faticosa, più impegnativa, ma può essere dirompente. Su questo le strategie messe in campo da istituzioni associazioni, enti in questa pandemia sono insufficienti. Gestiamo la contingenza, ma l’indirizzo strategico deve essere sempre alla base di ogni operato.

La pandemia ha rimodulato la tua idea di impresa o è rimasta invariata?
Ha accelerato l’idea di provarci. I limiti emersi dalla didattica a distanza e la lontananza tra docente e esigenze dello studente si è ampliata. Avere Bepsoke sarebbe stato un utile strumento a servizio dei docenti e delle famiglie per supportare il percorso didattico e le attività da fare in casa durante il periodo di lockdown.

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